mercoledì 29 agosto 2012

Neil A. Armstrong

Sabato 25 agosto ci ha lasciato Neil A. Armstrong, il primo uomo a mettere piede su un altro corpo celeste il 21 luglio 1969. La notizia mi ha lasciato sgomento anche se, lo scorso 8 agosto era stato operato d'urgenza per un quadruplo bypass coronarico. Sembrava che l'intervento fosse stato superato brillantemente dall'82enne moonwalk ma, evidentemente, così non era. In questi giorni ne abbiamo sentiti tanti di commenti a questa notizia e gli 'sfondoni', come al solito, sono stati abissali. Senza contare che, persino su TG nazionali RAI sono stati nuovamente ripresentati i soliti argomenti ritriti sulla falsificazione degli allunaggi. Una vergogna visto che si tratta di servizio pubblico che paghiamo con il canone. Senza contare che basterebbe un minimo di accensione del cervello per comprendere che si tratta di 'balle' ormai sbugiardate da anni. Nella pagina delle notizie ho già pubblicato diversi articoli su questa triste notizia e rimango convinto che uno dei migliori modi per onorare Neil, Buzz e Michael, come giustamente suggerito da Roberto Beltramini, non può che essere la visione del documentario 'MOONSCAPE' realizzato da Paolo Attivissimo con la collaborazione di altri appassionati di spazio e tanti sostenitori. Un documentario gratuito ma di qualità professionale. Rivivere quei momenti, ma questa volta con le immagini della qualità migliore possibile, e riuscendo a comprendere, grazie alla sottotitolazione (inglese o italiana) veramente tutta l'avventura di quel primo GRANDE passo dell'Umanità. Resta la nota amare che, a 43 anni di distanza da quella storica impresa che sembrava aprire scenari degni di '2001' di Kubrick, non siamo più riusciti a ripetere atti di questo livello. Si, abbiamo robot che scorrazzano sulla superficie di Marte e ci inviano immagini e dati incredibili ma... non è la stessa cosa. Se l'umanità non si fosse mai mossa per la curiosità vivremmo ancora nelle caverne e questo Universo non avrebbe consapevolezza di se stesso. Concludo questo post con un saluto a Neil, su qualunque pianeta o satellite stia camminando ora.

sabato 26 maggio 2012

Dragon alla ISS: la SpaceX ha fatto la Storia.

Ieri siamo stati testimoni di un evento storico dell'astronautica mondiale! Per la prima volta un veicolo spaziale di una società commerciale ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale. La SpaceX, un'azienda che non esisteva 10 anni fa, è riuscita nell'intento di costruire un razzo vettore ed una capsula capace di arrivare in orbita bassa terrestre e portare rifornimenti verso l'avamposto spaziale. Ma non finisce qui, infatti Dragon (questo il nome accattivante del veicolo spaziale) a differenza degli altri ATV, HTV e Progress è capace di ritornare sulla Terra riportando importanti materiali e risultati di esperimenti svoltisi nello spazio. Dopo l'uscita di scena dello Space Shuttle la capacità di rientro dei materiali era affidata a quei pochi kg che possono entrare nella capsula di rientro del veicolo spaziale Russo Soyuz, assieme agli astronauti. Questo era un grave handicap per un complesso orbitale che ospita tre diversi laboratori e che è un campo di sperimentazione unico nel suo genere. Infatti nessuno degli altri veicoli spaziali che fanno la spola come cargo per la ISS sono stati progettati per ritornare sulla Terra. Anche l'altro veicolo commerciale che dovrebbe debuttare entro l'anno, il Cygnus della Orbital, non ha questa capacità. E questo fantastico risultato, ottenuto per giunta al primo tentativo, è stato possibile con un investimento dieci volte inferiore a quello che di solito spendono le agenzie spaziali mondiali. Io sono stato fra i pochi che ha seguito con trepidazione i primi, fallimentari, tentativi di lancio del primo razzo della SpaceX, il Falcon 1, iniziati nel marzo del 2006 (solo quattro anni dopo la creazione dell'azienda!). Ma dopo ogni volo gli ingegneri della SpaceX guadagnavano esperienza e questo li ha portati a tre lanci consecutivi del più potente Falcon 9 senza nessun problema. Anche la capsula Dragon, testata per la prima volta in orbita nel 2010, e qui al suo secondo volo ma, in effetti, il primo completo di tutte le apparecchiature di bordo, è stata un successo di rapidità ed affidabilità. Certo, la NASA ha aiutato molto questa nuova azienda a crescere rapidamente e questo l'ha, senza dubbio, favorita. Resta però il fatto che, dieci anni fa, quando Elon Musk, il fondatore della SpaceX, iniziò questa avventura in pochi erano disposti a credere che saremmo arrivati ad una giornata come quella di ieri. Anche il vedere le sale di lancio e di controllo della SpaceX con tanti giovani alle consolle fa ben sperare per il futuro. Ora la SpaceX, e con essa l'America spaziale orfana dello Space Shuttle, guarda ad altri obiettivi: la capsula Dragon abitata, il vettore Falcon 9 riutilizzabile ed il Falcon Heavy. Dopo quello che sono riusciti a compiere credo che di fronte a loro non vi siano scogli insuperabili ... Go SpaceX!

martedì 14 febbraio 2012

Vega: il sogno italiano si compie.


Vega, il razzo vettore leggero ieri ha debuttato con un successo strepitoso. La missione VV01 si è svolta in tutte le sue fasi in maniera così perfetta che ha pure stupito i responsabili delle aziende impegnate nell'impresa. Di questo successo noi italiani dobbiamo essere fieri. Quel razzo è stato ideato, progettato e costruito in maggior parte nel nostro Paese, con Avio fra le aziende
principalmente coinvolte, e l'ASI ci ha creduto fin dall'inizio. Ma non dobbiamo dimenticare le persone che hanno dato l'avvio che ha permesso a questo sogno di avverarsi: Luigi Broglio e Carlo Buongiorno.
Questi due personaggi sono i veri "padri" di Vega quando, nei lontani primi anni '60 iniziarono a lavorare sugli Scout della NASA.
Buongiorno ha poi spinto fin dall'inizio il progetto Vega con la ricerca anche dei partner Europei ma purtroppo non è riuscito a vederlo realizzato. Ora l'Europa, e l'Italia, possono contare su un razzo vettore per carichi leggeri affidabile e poco costoso... quello che mancava nella flotta ESA. Finalmente possiamo smettere di affidare i nostri lanci di piccoli satelliti scientifici e di osservazione terrestre a vecchi missili balistici ex-Sovietici riconvertiti! Sono veramente felice di questo exploit dell'Italia in un periodo dove sembra solo contare i "rating" che ci vengono affibbiati da oscure agenzie estere. Abbiamo le potenzialità di fare molto in campo spaziale e quella di ieri ne è stata un'altra dimostrazione lampante. Ora i prossimi passi sono la missione ExoMars nella quale l'Italia ha investito molto e che si trova, per colpa della NASA, in brutte acque. Speriamo che il governo in carica e quello che verrà, di qualunque colore sia, abbia fiducia e creda che l'Italia, in questo campo come in tanti altri, può farcela.
Infine un'ultima notazione sulla diretta trasmessa da ESA sul suo sito... finalmente un lancio commentato in lingua italiana da Silvia Rosa Brusin, brava e competente giornalista RAI. Speriamo non resti un caso isolato!
Invece solito voto negativo per i media italiani (si salvano in pochissimi... TGR Leonardo, RAINews24, La Stampa, Il Post) che non hanno dedicato due righe a questo successo... si forse attendevano il disastro... quello di cui sono bravissimi a scrivere per mesi...